domenica 14 agosto 2011

ce la metto??



"Ti ho riconosciuto lo stesso, anche se non ci metti la faccia!" Esordisce così un mio vecchio amico, che mi scrive su un programmino per il cellulare, che, come nel caso delle diverse chat-room per incontri tra gay, permette alle persone di conoscersi flirtando comodamente dal proprio divano. 
Funziona come una specie di piccola vetrina, con tante icone.. in cui puoi metterci un piede o il tuo viso, o il mare al tramonto. 
In teoria se fossero tante foto tessera come quelle delle carte di identità, ciascuno potrebbe scegliersi l'amichetto nuovo con cui discorrere come da un catalogo. Un effetto vetrina, rinforzato dal fatto che i personaggi che si espongono vengono ordinati secondo una precedenza basata sulla distanza dal punto in cui ti trovi tu, grazie a un sistema di localizzazione GPS.
La questione che sorge è se sia più o meno opportuno mettersi in vetrina e, se lo si ritiene utile, se sia conveniente apparire col proprio viso. 
Il mio amico chiaramente mi stuzzicava un po' in quanto evidentemente ritiene come molti, che chi non mostra il proprio volto (come cantava qualche anno fa il nostro Mario Venuti: "bisogna metterci la faccia"), non fa che perder tempo, tanto prima o dopo ti chiedono di vederti in foto.. in realtà sottovalutando l'esposizione pubblica del soggetto. 
Uhmm.. riflettendo sembra che per molti il dichiararsi gay, perché di questo si tratta, e su larga scala, sia una cosa ordinaria, che non produce effetti in una società perfetta. 
Non voglio essere troppo retorico, so che sono discorsi triti e ritriti, ma io credo che non sia corretto giudicar male chi gestisce la propria posizione in maniera riservata, anche solo in parte magari.. perché la prudenza non è mai troppa quando si gioca ad armi impari, ed esporsi a persone che possono vederci, senza mostrarsi a loro volta, significa comunque aprirci alla notte.. a pericoli che non si può prevedere neanche da dove arrivino. 
Questo almeno per chi non ha effettuato dei coming-out estesi al mondo intero e vuole un minimo tentare di celarsi all'ambiente di lavoro o a quello meno intimo.